FOCUS SMANDIMENTO REFLUI - COMUNICAZIONE 
DELLA FEDERAZIONE COLDIRETTI VARESE
26 FEBBRAIO 2021
SPANDIMENTO REFLUI E LIVELLI PM10
IMPORTANTI NOVITA' IN VIGORE

Caro associato,

Sono appena entrate in vigore IMPORTANTI novità sullo spandimento dei reflui in relazione all’innalzamento dei livelli di pm10 valide sino al 31 marzo 2021.
Fino all’anno scorso l’obbligo di interramento, in caso di elevati livelli di pm10, era limitato ai comuni superiori a 30.000 abitanti o aderenti a carattere volontario; da quest’anno le aree non sono più identificate per singolo comune ma sulla base di ogni intera provincia.

La delibera relativa alla qualità dell’aria ((DGR n. 3606 28 settembre 2020) prevede le misure di contenimento nella rilevazione di innalzamento del PM10 in vigore fino al prossimo 31 marzo 2021.
Nel momento in cui scattano le misure di primo livello (dopo 4 giorni in cui il limite previsto di PM10 rimane superiore ai limiti di legge) è fatto divieto di spandimento di tutti gli apporti azotati così come definiti nel Programma di Azione sui terreni ricadenti nelle aree omogenee, in riferimento all’intera provincia, quindi tutti i comuni.
Le misure possono evolversi in misure di II livello, permanendo il divieto di distribuzione.
Al momento in cui viene rilevato il valore di PM10 sotto i limiti le disposizioni vengono disattivate, il monitoraggio è giornaliero.
Consigliamo di monitorare il sito:
https://www.infoaria.regione.lombardia.it/infoaria/#/stato-attivazione
In esso vengono individuate le province e l’attivazione o meno delle misure.

Tale limitazione può essere derogata esclusivamente adottando l’interramento immediato (interramento contestuale alla distribuzione, anche con l’utilizzo in sequenza di più attrezzature contemporaneamente operanti sull’appezzamento) così come riportato nelle definizioni del programma di Azione e le linee guida per zone non vulnerabili vigenti.

IN ALLEGATO SIA LA DELIBERA (scaricabile qui) CHE L’ALLEGATO 4 (scaricabile qui) DI INTERESSE PER LE ATTIVITA’ AGRICOLE.

Le colture in campo non fanno derogare alla distribuzione in quanto l'oggetto non riguarda, in senso stretto, l’apporto al campo di azoto ma le esalazioni in aria di ammoniaca: pertanto, se non si effettua l’interramento, non è possibile addurre altre argomentazioni per giustificare il contenimento in aria dell’ammoniaca.
Permangono altresì attivi i divieti di distribuzione nel caso di pioggia, neve, su terreni gelati, terreni saturi d’acqua così come previsto dal programma di Azione e linee guida per le zone non vulnerabili.

SUL TEMA, COLDIRETTI SCRIVE ALLA REGIONE LOMBARDIA
In riferimento alla delibera regionale in oggetto, Coldiretti ha scritto all’assessore Fabio Rolfi e alla Regione Lombardia rimarcando la necessità di una sinergia tra i due Assessorati, Ambiente ed Agricoltura, per dare la corretta informazione con tempestività e congruo preavviso sugli impegni da rispettare al fine di non lasciare spazio ad incertezze ed interpretazioni da parte degli imprenditori agricoli con evidenti difficoltà poi nella gestione ordinaria delle attività in campo.
Occorre – scrive Coldiretti - tenere in considerazione anche gli aspetti produttivi e le esigenze di un settore come quello agricolo che non può essere penalizzato dall’applicazione di misure restrittive troppo spesso comunicate con scarso preavviso.
Considerando che le imprese hanno già osservato il divieto invernale di spandimento della durata di 90 giorni, Coldiretti ha rimarcato l’attuale gestione delle misure di I° e II° livello andrebbe rivista al fine di evitare l’interruzione delle ordinarie pratiche agronomiche, fondamentali per la buona riuscita della campagna di produzione e non differibili nel tempo (le fertilizzazioni su coltura in atto (cereali autunno-vernini) non permettono l’interramento, dall’altra, la preparazione dei terreni per le semine primaverili non possono essere interrotte).
E’, quindi, prioritario un intervento urgente per la continuità lavorativa delle imprese, evitando limitazioni che comprometterebbero l’intera stagione produttiva.
La proposta lanciata alla Regione è di prevedere l’eventuale interramento solo qualora tecnicamente possibile per la sua applicazione e solo relativa agli effluenti di allevamento (liquami/letame), nonché ai fanghi di depurazione e non altre tipologie di fertilizzanti, la cui attività di fertilizzazione, ribadiamo, non ha un legame diretto con l’innalzamento dei valori di PM10.
Infine – conclude Coldiretti - il fatto che le aree omogenee, a cui applicare indistintamente le misure di contenimento, corrispondano esattamente ai confini provinciali non appare corretto: sarebbe quindi importante contemplare una distinzione in base alla specificità dei territori.


Grazie,
Il Presidente
e la Giunta Esecutiva

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